Dambulla è stato il nostro campo base per 2 giorni e con spostamenti piuttosto brevi ci ha permesso di visitare sia Sigiriya che Polonnaruwa. Era però arrivato il momento di partire per raggiungere Kandy, non prima però di aver visitato il Golden Temple, il Tempio d’oro di Dambulla.
Appena varcato l’ingesso e superato l’immancabile albero del bodhi si finisce al cospetto di un’enorme stata del Buddha completamente dorata, alta 30 metri che veglia sui visitatori e sull’ingresso del Museo del Buddhismo, esattamente sotto di lei.
Il sito però non è solo questo. Basta salire la collina appena dietro la statua per arrivare al Rock Temple, una serie di grotte magnificamente decorate con affreschi e statue di Buddha.
La salita non è particolarmente faticosa, soprattutto se affrontata la mattina presto, un po’ per il clima non ancora torrido e un po’ perché lungo il tragitto siamo accompagnati da tantissime scimmiette, venditori di frutta e fiori, panorami mozzafiato con scorci su tutti i dintorni fino a Sigiriya (più di 20 chilometri di distanza!) e ancora pochissimi turisti.
Come sempre prima di entrare nella parte sacra del tempio lasciamo le scarpe e proseguiamo scalzi. Sentire la terra e le pietre sotto i propri piedi aiuta a entrare in contatto con un mondo e una cultura così diversa dalla nostra. In queste situazioni si riesce a sentire l’energia che arriva dalla terra oltre che dall’ambiente che ci circonda.
Ogni grotta è di un periodo diverso, volute o decorate, da Re diversi e sono una più bella dell’altra. Di solito è consigliato visitare le grotte partendo dalla 5, la più moderna, per arrivare alla 1. E così abbiamo fatto. Seguendo questo ordine si possono osservare le grotte in ordine crescente di bellezza. Le grotte sono interamente affrescate – alcune anche sul soffitto – e piene di statue del Buddha nelle diverse posizioni – dormiente, sdraiato, seduto, in piedi. La cosa più sorprendente è che ogni statue è stata ricavata da un unico pezzo di roccia: non sono state costruite altrove o con altri pezzi di pietra ma scavando e scolpendo direttamente le pareti delle grotte!
Oltre all’aspetto artistico a rendere tutto ancora più sorprendente e affascinante contribuisce il fatto che il tempio è tutt’oggi un luogo di pellegrinaggio per i buddisti che si recano nelle grotte per pregare e portare offerte. Restando in disparte a osservare monaci e fedeli pregare, si riesce veramente a percepire, sentire la sacralità di questo luogo e, si rimane incantati dalla ripetitività delle preghiere buddhiste.
Abbiamo lasciato Dambulla convinti che quello che avevamo appena visto sarebbe rimasto per sempre nelle nostre menti. Sapevamo però che avevamo ancora molto da scoprire. Lungo la strada per Kandy ci siamo fermati a Matale, famosa per uno dei templi Indù più belli dell’isola. Non tutti invece sanno che poco prima di arrivare a Matale si trova l’Aluvihare Rock Temple. Non lo sapevamo neanche noi e dobbiamo ringraziare Sandy, il nostro driver, per questa scoperta.
L’Aluvihare Rock Temple raramente è frequentato da turisti e per questo è ancora più affascinante. Il tempio è costituito da diverse grotte, decorate, ed è molto importante per il buddhismo perché è qui che – per la prima volta – sono stati trascritti i principi fondamentali del buddismo, realizzando il Pali Canon: la collezione di testi della tradizione buddista Theravada scritta incidendo le foglie di palma essiccate con un bastoncino, successivamente l’inchiostro veniva spalmato sul foglio, penetrando nei solchi, successivamente l’inchiostro in eccesso veniva asciugato e pulito con farina di riso.
Continuando sempre lungo la stessa strada e una volta arrivati in centro a Matale non si può non accorgersi del coloratissimo e “barocco” Sri Muthumariamman Temple. Si tratta di uno dei templi indù più grandi di tutto lo Sri Lanka ed è dedicato alla dea Mariammam una delle figuri più importati dell’induismo nel sud dell’India e in Sri Lanka. I templi indù sono una delle cose più particolari che abbia mai visto: estremamente colorati, decorati, svettano verso il cielo con le loro migliaia di statue colorate che rappresentano divinità, personaggi dalle sembianze umane o animali…
Arriviamo a Kandy per pranzo e Sandy ci accompagna al Balaji Dosai, un fast-food vegetariano dove con solo 170 rupie (1€ !!!!) abbiamo mangiato un delizioso, speziato e abbondantissimo piatto di rice & curry.
Il pranzo è stato anche l’occasione per incontrare la moglie di Sandy. Vedere la sua espressione sorpresa nel vederci apprezzare così tanto le spezie e il piccante oltre che mangiare con le mani – come fanno tutti i cingalesi ma quasi nessun turista – è una delle cose che penso ricorderò di più di tutto il viaggio.
Subito dopo il pranzo ci siamo diretti al Tempio del Dente, il tempio buddista più importante dello Sri Lanka perché ospita la reliquia del Buddha più sacra: uno dei suoi denti. Il tempio si trova all’interno del Palazzo Reale di Kandy, all’esterno è di un bianco abbagliante, avvolto dal profumo dell’incenso, è il tempio in cui abbiamo incontrato più locali e buddisti in pellegrinaggio che turisti.
La stanza in cui è custodito il Sacro Dente del Buddha è impressionante. Un tavolo di legno scorre per tutta la lunghezza della stanza ed è completamente ricoperto di fiori, frutta, incensi e offerte mentre appoggiate alla parete di fronte alla reliquia persone di ogni età, dai bambini agli anziani, sono seduti per terra pregando. Senza rendermene conto ho percorso la sala velocemente, cercando di assorbire quanti più dettagli possibile, per non disturbare i fedeli raccolti in preghiera.
Lo Sri Lanka per me è questo: vero, intenso, delicato e accogliente un gioiello da ammirare ma che si ha paura di indossare per non rovinarlo.